Cos’è un padre?

Dott.ssa Eleonora De Gaetani

Cos’è un padre?

Massimo Recalcati nei sui scritti ci spiega come la paternità non sia il semplice atto riproduttivo, ma una successiva coscientizzazione che consiste in un processo di ”adozione”, di riconoscimento: “TU SEI MIO FIGLIO!”. La paternità deve necessariamente riflettere su una nuova consapevolezza lontana dai narcisismi dell’Uno: “La tua venuta al mondo ha reso il mondo diverso da com’era prima” e ora ho “il dono di una responsabilità illimitata senza diritto di proprietà”. Questa frase sottolinea ed evidenza profondamente l’atto di “donarsi” indispensabile al desiderio di diventare genitore.

Lo stesso padre della psicoanalisi Sigmund Freud si è interrogato su “cos’è un padre” e nella sua figura ha collocato la simbologia della legge, ma non legge giurista, piuttosto una legge non scritta, essenziale però alla formazione umana. Il padre dona l’esperienza del limite, la possibilità di vivere il desiderio entro un’area ben delineata. Contiene quindi i desideri del figlio mostrandogli ciò che è Bene e ciò che è male.

Lacan,sempre attuale, descrive il fenomeno “dell’evaporazione del padre”: quest’ultima figura, per l’appunto, evapora, diventa inconsistente, perde le proprie funzionalità. Perde il suo ruolo di guida, diventa improvvisamente inadeguato, smarrito. Perché il nostro tempo è anche quello in cui il limite che scandiva la differenza generazionale si è assottigliato a tal punto da poter essere varcato, fino a invertire le parti: oggi, spesso, i padri si comportano come i figli e i figli si comportano come i padri. Oggi pare sia la famiglia a doversi adattare ai capricci dei figli.

La nuova angoscia dei genitori è quella di non essere sufficientemente amati dai propri figli e l’inversione dei ruoli ora è palese perché, nel passato, erano i figli a voler essere riconosciuti come sufficientemente amabili dai genitori.

Cosa potrebbe aiutare quindi ad adempiere al ruolo paterno?

Testimone è la parola chiave! Recalcati ci parla di una nuova figura di padre, che non è quella di padre giustiziere o padre oppressore, no. Quella di cui parla l’autore è una figura di padre nuova, un padre testimone che attraverso i suoi gesti, attraverso appunto una testimonianza fatta della sua stessa esistenza, dona al figlio un desiderio, una speranza di vita. Il padre non deve essere necessariamente un padre di sangue: il padre testimone potrebbe essere qualsiasi persona stretta al figlio, oppure, addirittura, il personaggio di un libro, di una canzone, di una storia e soprattutto di qualsiasi sesso, pertanto figura paterna.

Nel pieno tumulto di un nuovo assetto sociale quindi,in cui i ruoli familiari sono spesso discussi e riformulati, abbiamo bisogno di “padri” che non abbiano paura di essere testimoni ed esempio, ma che siano consapevoli del proprio ruolo e della paternità come atto d’amore.

– foto in copertina: Massimo Recalcati, psicoanalista e autore.

 

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