GHOSTING

Parliamo di ghosting quando una persona scompare improvvisamente, non rispondendo più al telefono, non facendosi più vedere in giro o addirittura scompare cancellandosi da tutti i social, senza alcuna causa apparente o giustificazione concreta!
Il New York Times, definendo il fenomeno del “diventare fantasmi” parla di
“mettere fine ad una relazione interrompendo tutti i contatti ed ignorando i tentativi di comunicazione del partner”.
Che si tratti di amore o di amicizia, non fa differenza, anzi sembra essere divenuta consuetudine tra i ragazzi fra i 18 anni e i 35 anni.
Di fatto se per le vecchie generazioni, “sparire” per un po di tempo rappresentava la strategia applicata del motto: “in amore vince chi fugge”, oggi, pare che in amore perdano tutti: chi fugge e chi resta, perché si scompare si, ma del tutto!
Chi è il ghoster?
I ghoster sembrano presentare tutti le stesse “infallibili” tattiche, come scappare senza dare spiegazioni, dileguarsi da un momento all’altro senza avvertire o senza dare all’altra persona il tempo di comprendere quale sia il motivo di questa drastica decisione. Questo atteggiamento permette loro di uscirne indenni, senza dover affrontare la rabbia o la frustrazione dell’altro.
Secondo alcuni studi, il ghoster è un rappresentante della cosiddetta “generazione dei Millenials”, eppure questo modo di fare, o meglio di non fare, è sempre più diffuso anche tra le persone di età avanzata. L’idea fantasiosa che pare celarsi dietro questo comportamento sembra essere un pensiero del tipo: “Mi rendo un fantasma così faccio capire in modo indolore all’altro che l’interesse si è esaurito, senza dirglielo brutalmente in faccia”.
In realtà chi fa ghosting non fa altro che rimandare le responsabilità emotive legate alla decisione di voler interrompere una storia, giustificandosi con l’auto-convinzione del “lo faccio per il suo bene”, evitando così il peso del confronto; evitando la storia stessa e un qualsiasi impegno. Il narcisismo ovviamente, è Il tratto di personalità dominante in queste persone, che oltre a manifestarsi attraverso un egocentrismo patologico, sembra ricercare continuamente l’ammirazione da parte degli altri, l’affermazione personale , ma non riesce a provare empatia, a mettersi in contatto emotivo e reale con l’altro.
In questo senso “la relazione” per queste persone rappresenta un mezzo per nutrire il proprio narcisismo patologico, dove , sia l’amore che la sua fine, per il ghoster sembrano essere cose semplicissime e banali.Cancellare ogni traccia, anche social o pubblica, rappresenta uno strumento magico attraverso il quale far scomparire ogni cosa.
Chi fa ghosting sembra avere un solo obiettivo: uscire da una situazione scomoda. Un obiettivo questo, che può esser raggiunto scegliendo la via più difficile, ovvero quella che prevede l’affrontare la questione con l’altro e il farsi carico delle proprie reazioni o al contrario quella più semplice, la cosiddetta “scorciatoia”, che invece consiste nello scomparire nel nulla. Il ghosting è quindi l’alternativa più facile che consente di raggiungere uno stesso risultato, ma con molta meno fatica.
Consigli per il ghost
• Imparate a RESTARE piuttosto che scappare, anche in quelle situazioni di possibile disagio emotivo, negli ostacoli di una relazione.
• Ripetetevi che scappare non significa eliminare il problema, ma vuol dire solo rimandarlo.
• Se vi rendete conto di non riuscire ad affrontare vis-à-vis la fine di un rapporto, prendere in considerazione l’idea di farvi aiutare da un professionista.
•È importante chiedersi cosa si stia cercando davvero, se è qualcosa che si possa ricercare nell’Altro o inevitabilmente è qualcosa che invece manca a se stessi.
La vittima del ghosting
Se da un lato c’è colui che ama dissolversi nel nulla, dall’altro c’è chi viene abbandonato senza ricevere alcun chiarimento. La vera e propria vittima del ghosting, dunque viene inevitabilmente coinvolta in una spirale di pensieri auto-svalutanti e autodistruttivi, finendo quasi sempre con l’attribuire a se stesso ogni colpa.
Conseguenze sulla vittima di ghosting
La reazione di chi subisce ghosting sembra essere così traumatica e devastante che alcuni studi l’hanno paragonata ad un dolore fisico. Se pensiamo che il rifiuto sociale attiva nel cervello gli stessi percorsi neurali del dolore fisico, ci rendiamo conto di come questa non sia un’esagerazione. Il ghosting sembra lasciare nella vittima, oltre che l’impossibilità di capire cosa sia successo e del perché sia finito tutto, anche l’impossibilità di elaborare tale chiusura con una conseguente distruzione della propria autostima.
Questo perché chi viene “buttato fuori” dalla vita di qualcuno si tormenta costantemente, facendosi mille domande, paranoie, dando il via a tanti dubbi sulle proprie qualità e capacità.Ci si chiede quale sia stato l’errore? Se si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso?
La vittima cerca così in tutti i modi di trovare delle risposte, giungendo spesso alla conclusione che è “tutta colpa sua” e che una reazione del genere forse era meritata, impiegando inevitabilmente più tempo per superare la separazione.Anche se la separazione è successiva ad una storia breve e insignificante.
Come reagire al ghosting
Per superare il ghosting ed evitare di entrare in questo circolo vizioso è utile lavorare su se stessi e sulla paura del conflitto per il ghost, sulla dipendenza e sull’autostima per la vittima.
Consigli per la vittima
• Tenete a mente, scrivetelo a grandi lettere, utilizzate un promemoria, ma ricordate sempre che una persona che si comporta così non merita la vostra attenzione e ancor di più il vostro tempo e affetto. Davvero volete rimpiangere una persona che è sparita senza nemmeno avere il coraggio di dirvi addio?! Bisogna Voltare Pagina Subito!
• Imparate a compensare il vuoto interiore con attività che vi tengano la mente occupata e vi facciano stare bene. Uscite con gli amici, fate sport, iscrivetevi a quel corso che tanto vi piace, ma che non avete mai avuto il tempo e la voglia di fare. Createvi dei nuovi hobby o riaprite quel cassetto e riprendetevi in mano il vostro sogno.
•Ponetevi degli obiettivi dunque e portateli a termine per migliorare la vostra autostima. Perché, prima o poi, sarete tutti l’eccezione di qualcuno.
•Rivolgersi ad un professionista è necessario quando le ultime relazioni sembrano ripetere lo stesso copione e inevitabilmente vi ripetete: “capitano tutti a me” !
Foto copertina: Inga Ivanova