SQUID GAME: tra colori pastello e psicologia

Il fenomeno del momento: tutti ne parlano e tutti vogliono vederla, anche i più piccoli, nonostante sia vietata ai minori di anni 14. Squid Game è senza dubbio il successo dell’autunno 2021, la serie Netflix più vista di sempre: a meno di un mese dal suo debutto sulla piattaforma di streaming, il fenomeno ha coinvolto più di 110 milioni di abbonati.
Cos’è?

Squid Game è una serie TV coreana targata Netflix: un progetto nato da un’idea del regista Hwang Dong-hyuk che ha preso forma nel corso degli ultimi 13 anni. Il titolo della serie tv fa riferimento a un popolare gioco per bambini coreano che utilizza una tavola a forma di calamaro, molto simile al nostrano gioco della “campana” per intenderci. Tuttavia, non c’è proprio nulla di innocente nella sfida mortale a cui Hwang ci invita a essere spettatori. Lo show, infatti, vede un numeroso gruppo di persone, 456 per l’esattezza, tutte in disastrose situazioni economiche. Vengono selezionate per prendere parte a un misterioso gioco che permetterà al vincitore di portare a casa un ricchissimo premio in denaro. Ben presto, però, i concorrenti si renderanno conto che, malgrado l’apparenza, quelli a cui devono partecipare non sono degli innocenti giochi per bambini, ma delle vere e proprie sfide di sopravvivenza in cui il termine “eliminato” viene inteso con il suo significato letterale. Una discesa negli inferi alla quale, però, i partecipanti prendono parte in maniera assolutamente volontaria.
Sembra tutto vero

La serie rimane ancorata ad una dimensione reale e, per questo motivo, i suoi protagonisti vengono presentati come tali: non eroi o macchine da guerra ma persone vere, autentiche, capaci di compiere scelte spietate quanto atti di puro altruismo. Questo permette il processo di identificazione con i personaggi: direi anche classici! L’ anziano saggio, lo spietato,lo scalatore sociale senza scrupoli,e l’ingenuo sprovveduto che rappresenta un pò lo spettatore medio. Squid Game non è una storia ambientata in un ipotetico futuro distopico o su una galassia lontana; è una realtà in cui le persone commettono azioni disperate perché si trovano in situazioni disperate e dove il sistema sfrutta questa vulnerabilità per il proprio tornaconto personale. La violenza della serie è saldamente radicata nel nostro mondo reale e questo contribuisce a rendere la narrazione, se possibile, ancor più terrificante: il gioco è spietato ma sono le condizioni esterne, del mondo reale ad aver permesso che prendesse forma. Questo costituisce una silenziosa giustificazione alla violenza e ai meccanismi primordiali di sopravvivenza.
Gioco ed emozioni

Le ambientazioni colorate pastello, la cadenza linguistica coreana e i jingle che accompagnano le scene riconducono l’ animo dello spettatore ad un’ atmosfera giocosa e fanciullesca. Ben presto le scene terrificanti che si alternano alla calma apparente creano una vera e propria dissonanza cognitiva e senso di estraneità che tengono incollati allo schermo. Ciò che è perturbante e incomprensibile richiama la nostra attenzione. Inoltre, nonostante l’aspetto umano che emerge grazie alle amicizie che si instaurano, Squid Game rivela un messaggio ancor più profondo. Ne parla anche il giornale americano The Atlantic: “il successo individuale è un mito, nessuno che sopravvive lo fa da solo, ma grazie ai sacrifici degli altri”. Nel corso delle puntate, infatti, i giocatori si associano, fanno squadra e creano dei veri legami d’intesa e amicizia. Ci sono passaggi in cui ci si aiuta e il fare squadra diviene la chiave del successo. La serie gioca continuamente sulla dicotomia egoismo-altruismo, ambivalenza che ritroviamo tutti noi nella vita quotidiana, dove c’ è sempre meno tempo per gli altri ( i giochi hanno un tempo prestabilito) e i bisogni personali la fanno da padrone. Tra le cose più orribili anche un abbraccio diviene causa di morte in un passaggio della serie. La morte viene semplificata in un crescendo di abituazione,le bare formato pacchetto con enormi fiocchi rosa di certo non possono edulcorare i forni crematori o il crescendo di violenza e di angoscia.
Psicologia

Molti ragazzi e bambini hanno visto questa serie TV, vietata ai minori di 14 anni, non un dettaglio. Esiste il rischio di emulazione da parte di bambini e adolescenti e, in effetti, arrivano notizie allarmanti da varie città italiane, e non solo. Casi di atteggiamenti violenti e aggressivi registrati in numerose scuole che hanno spinto genitori e associazioni a lanciare petizioni online per rappresentare il disagio vissuto da tante famiglie a fronte di questo fenomeno e per chiedere la chiusura della serie. I bambini non sono ancora in grado di decifrare correttamente le immagini che vedono, non riescono a distinguere la realtà dalla finzione e tendono all’imitazione. Nei ragazzi adolescenti, invece, si fa forte il concetto di rischio e coraggio per ottenere il consenso dei pari.
Come sappiamo a volte, quando si tratta di un fenomeno come questo, è difficile che non arrivi alle orecchie dei bambini. A quel punto bisogna dunque saper affrontare la situazione e parlarne insieme ai ragazzi, per aiutarli a metabolizzare le tematiche trattate e attribuire un significato adeguato a ciò che vedono. È necessario comprendere lo stato d’ animo del bambino e discutere delle scene viste o delle informazioni acquisite, per guidare ad una giusta acquisizione delle complesse dinamiche del gioco.
Necessaria è la riflessione sulla dicotomia dell’ animo umano: buono o cattivo, sull’idea di noia che accomuna ricchi e poveri adulti e sull’ idea di spensieratezza e divertimento puro che accompagna l’ età dell’infanzia.
I giochi che si susseguono , tutti classici e facilmente riconoscibili, con regole precise e universali, hanno degli insegnamenti ben precisi. Per vincere non bisogna farsi prendere dal panico, ma è necessario rispettare le regole. La pazienza e il tempo sono essenziali per il successo che ognuno può raggiungere a ritmi e tempi differenti ; pertanto, non bisognerebbe paragonare la propria vita e progressi a quella degli altri. L’ intelligenza e le capacità di problema solving sono più importanti della forza fisica. La fiducia, le relazioni amicali hanno bisogno di tempo per rafforzarsi, in un processo di costruzione e di conquista.
Infine, credo sia importante ricordare che non basta attivare il sistema di parental control per evitare che film o serie televisive come Squid Game possano essere visti anche dai bambini. C’è bisogno di un controllo costante da parte degli adulti e di una scelta attenta ai contenuti che i più piccoli guardano.